Le Stagioni Invisibili
Ciclo coreografico infinito
Fabrizio Favale - Le Supplici

Progetto Agorà e Le Supplici
Un percorso unico nel suo genere: performances di danza a scandire il passaggio delle quattro stagioni, progettato e realizzato interamente in quattro differenti ambienti agricoli, del paesaggio, naturalistici, industriali e all’aperto.
Un progetto itinerante che parte da una ricerca della compagnia di danza Le Supplici, tra le formazioni più interessanti del panorama della scena contemporanea, basata sul ciclo delle Stagioni e sul rapporto tra il corpo dei danzatori e il paesaggio, naturale o industriale.
Gli spettacoli di danza cadono all’incirca nei cambi di stagione.
Ogni evento è unico, costruito site specific e si svolge in luoghi sempre diversi per ogni stagione.
I luoghi cambiano anche di anno in anno, accumulandosi nel tempo come a disegnare una nuova mappa geografica, fatta delle singolarità di ogni paesaggio e di diversi mondi immaginativi locali.
Le performance sono confermate con qualunque condizione climatica (sole, pioggia, neve…) che accomuna danzatori e spettatori.
Un festeggiare le Quattro Stagioni scandito ogni volta da relazioni inedite fra danza e paesaggio, fra attesa e apparizione di forme straordinarie, per riscoprire la visione di un mondo arcaico pressoché estinto, ma presente con forza nel nostro immaginario collettivo. Un progetto mai realizzato prima, che svela e valorizza meravigliosi scorci di paesaggio agricolo o industriale, e allo stesso tempo offre al pubblico la possibilità di incontrare la danza nelle sue forme più insolite e sognanti, come a voler celebrare nuovi eventi non scritti nel calendario.
Progetto dedicato a Ermanno Olmi
ideazione e coreografia Fabrizio Favale
assistenza alla creazione Andrea Del Bianco
immagini, costumi e scene First Rose
danzatori Daniele Bianco, Vincenzo Cappuccio, Andrea Del Bianco, Martina Danieli, Fabrizio Favale,
Francesco Leone, Valentina Palmisano, Mirko Paparusso, Angelo Petracca, Filippo Scotti
per la compagnia cura del progetto Andrea A. La Bozzetta
una produzione KLM – Kinkaleri / Le Supplici / mk in collaborazione con Agorà
con il contributo di MiBAC, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ATER Circuito regionale multidisciplinare
con il sostegno di AMAT, h(abita)t / Sementerie Artistiche
progetto nato dal confronto tra Fabrizio Favale, Elena Di Gioia e Andrea A. La Bozzetta
The Creation of Seasons è realizzato con il sostegno del MiBAC e di SIAE nell’ambito di “Per Chi Crea”
Un commento a Le Stagioni Invisibili – Ciclo coreografico infinito
di Fabio Acca, studioso e critico teatrale
“Per comprendere facilmente cosa si intende quando si parla di “terzo paesaggio della danza”, bisognerebbe partecipare alle “stagioni invisibili” realizzate da Fabrizio Favale /Compagnia Le Supplici. Nel quarto episodio “estivo“, per esempio, si è calati in una condizione creaturale, in cui il disegno coreografico si fonde col paesaggio. Il silenzio fa da cassa di risonanza al ritmo intimo della natura, in una simmetria straordinariamente toccante tra arte e vita.”
Spettacolo visto il 19/05/2019 presso Oasi La Rizza di Bentivoglio (BO)


Danza. Le quattro stagioni itineranti di Fabrizio Favale
Artribune
di Giuseppe Distefano 8 giugno 2019
Con una peculiarità di grande respiro, di dilatazione percettiva, di mappatura organica, di “transumanza” partecipativa di parabole tra poesia e realtà, è il progetto Le Stagioni Invisibili realizzato da Fabrizio Favale con la Compagnia Le Supplici.
Partecipare anche solamente a una delle quattro performance coreografiche nell’arco di un anno, che scandiscono il passaggio delle quattro stagioni, è anzitutto un’esperienza. Di condivisione. Dove il paesaggio diventa nutrimento dell’anima.
È un’immersione fisica, all’aperto, dentro scenari naturali, agricoli o industriali, che richiedono silenzio, ascolto, sguardo partecipe. Da esploratori. Come lo è il coreografo Fabrizio Favale, dedito da sempre a perlustrare con la danza paesaggi geografici e naturali evocandoli sulla scena, nei musei, o in altre location non tradizionali, suscitando vedute, luoghi concreti e spazi infiniti. O vivendo i luoghi direttamente. Come, appunto, per il progetto Le Stagioni Invisibili – Ciclo coreografico infinito (progetto speciale di Agorà con la direzione artistica di Elena Di Gioia, e promosso dalla Unione Reno Galliera, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, produzione Associazione Liberty), volto a scoprire “territori d’incanto e apparizione”, come li definisce lo stesso coreografo che, con la natura, motivo di continua ispirazione, coltiva una relazione di simbiosi, concreta e quasi sensuale. Per quattro appuntamenti, da ottobre dello scorso anno a maggio 2019, ci si è ritrovati, spettatori itineranti accanto ai danzatori della compagnia, in zone inesplorate del territorio bolognese in un percorso collimante esattamente con l’alternarsi del ciclo delle stagioni, vissuto in qualunque, inaspettata, condizione climatica, sia di sole, che di pioggia o neve. Dall’area naturalistica di rimboschimento e le radure di Boscovivo ad Argelato per l’arrivo dell’autunno, al paesaggio lunare di dune sabbiose dell’impianto industriale di Concave per l’inverno; dalla geometria di un pioppeto con la calda luce del tramonto che in esso filtrava, per festeggiare la primavera; al silenzio e ai sonori segreti dell’Oasi naturalistica La Rizza, infine, per l’inizio dell’estate.
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https://www.artribune.com/arti-performative/teatro-danza/2019/06/fabrizio-favale-le-stagioni-invisibili/
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