Bob Rapsodhy è un vulcano in eruzione. Una cascata di emozioni, sogni, riflessioni. Ironico e tagliente.
Una dichiarazione d’amore, di solitudine, di speranza.
In scena c’è una sedia cui ruota intorno, sopra e sotto, la performance di un’attrice.
Bob Rapsodhy è un viaggio fatto tutto in un fiato. Un viaggio che ha rivelato il talento di Carolina Cametti, non solo quello di interprete potente (già segnalata al Premio Hystrio e presente in molte produzioni del Teatro dell’Elfo), ma anche quello di drammaturga, segnalata al Premio Scenario per il suo “linguaggio che irrompe, come pioggia intrisa di poesia” e per la sua “capacità di raccontare il presente, di far incontrare e scontrare paesaggi, di farsi carico di molte voci inanellandole nel gancio affilato della rima, del ritmo, del respiro che accelera, contrae, ferma, rincorre una inquieta rapsodia del dolore, una corsa accelerata in un possibile canto del mondo oggi. Bob Rapsodhy manifesta la cifra personale di una artista che ci sorprende come autrice e come interprete”.

Che cosa racconteremo
a cura di Lorenzo Donati
Domenica 4 giugno dalle 17
Villa Salina Alberghini
Via Galliera, 2
Castel Maggiore (BO)