La parola scelta dall’attore Maurizio Cardillo è Furore.
Come la morte, più della povertà, il furore e la rabbia sono temi poco di moda, per niente cool, quasi tabù. Eppure chiunque può osservare quanto i nostri giorni siano immersi nella rabbia, nel furore.
Il furore è uno stato d’animo iperbolico. La parola – muovendo dal concetto di rabbia – sconfina nei territori della passione.
Nell’iperbole e nella passione si situa il racconto teatrale che Maurizio Cardillo ha scritto per La parola Soffiata.
“In un luogo imprecisato e sospeso nel tempo, un luogo distopico che conserva tracce di contemporaneità, si svolge un onirico congresso, una misteriosa riunione permanente sul tema del furore, al quale partecipa, insieme all’autore e ad un suo alter ego, un’improbabile congrega di personaggi della letteratura, dell’arte, della storia. Uomini e donne condannati a riflettere sulla vicinanza e la distanza dal furore nella vita delle nostre società. Furore è un pastiche agrodolce, deliberatamente votato all’assurdo, nel quale la politica si confonde con il misticismo, l’etica con la creazione artistica.”
Maurizio Cardillo
Echi di molti autori e opere affiorano nel racconto, da John Steinbeck di Furore a Luciano Bianciardi di La vita agra, fino a Thomas Bernhard, Ingeborg Bachmann, Pasolini, La Bibbia, Robert Louis Stevenson con il suo Doctor Jekyll & Mr Hide.
Furore è in diretta dalla Sala Consiliare di Galliera.
Lo spettacolo di Maurizio Cardillo avviene in diretta, in dimensione sonora su piattaforma digitale. Per la partecipazione è necessario prenotare entro le ore 20.30 del giorno di spettacolo. Il costo è di 3 euro, il pagamento può essere effettuato dal modulo in fondo alla pagina.
Per partecipare è necessario disporre di un computer o uno smartphone ed una connessione ad internet. Lo spettacolo avviene in diretta e solo in dimensione sonora attraverso piattaforma Zoom che si può scaricare gratuitamente a questo link https://zoom.us/download
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