Come una vetta, dalla cima del primo giorno dell’anno a guardare il nuovo anno che si affaccia. Così si incastona la nuova performance di danza diretta dal coreografo Fabrizio Favale / Compagnia Le Supplici.
Un nuovo rito, nell’intreccio tra danza e paesaggio, con cui festeggiare insieme lo scorrere del tempo e delle stagioni su cui da due anni la compagnia Le Supplici e Agorà, con il progetto Le stagioni invisibili, condividono con il pubblico la scansione, rituale, arcaica e antica del tempo, della natura, nel paesaggio naturale, agricolo e industriale.
U.F.O and the Vikings “Un essere inorganico e insieme organico e tuttavia senziente, danzante, che è fiore-di-luce-frattale-psichedelico-coda-di-nuvola-alieno-uccello-del-paradiso-riflesso-di-ghiacciaio- islandese si trova di notte al centro di uno spazio vuoto, illuminato a giorno da fasci di luce di riflettori che lo circondano tutt’attorno. È un U.F.O naturalmente. Potremmo crederlo sotto stretta osservazione nell’Area 51… Eppure siamo costretti a ricrederci nel momento in cui, dopo di lui, nello stesso spazio, compaiono i vichinghi! Raminghi a caccia di notte agli albori degli sbarchi islandesi. Allora quello di prima era davvero un riflesso del Vatnajokull!”

La performance è confermata con qualunque condizione climatica. Un nuovo paesaggio, in un luogo a sorpresa, per festeggiare insieme l’arrivo del nuovo anno, un’aurora di ciò che sarà.