Nessuno mi aveva mai detto che il dolore assomiglia tanto alla paura.
Non che io abbia paura: la somiglianza è fisica. Gli stessi sobbalzi dello stomaco, la stessa irrequietezza, gli sbadigli. Inghiotto in continuazione.
Si può raccontare il proprio dolore senza il sospetto di star tradendo sé stessi e la propria intimità? Come si rappresenta il dolore e quali sono i limiti nella possibilità di raccontarlo? La propria biografia può diventare l’oggetto della messa in scena senza il rischio che venga usata a fini spettacolari? Un regista chiede alla sua attrice di lavorare a una messa in scena che affronti il tema del dolore, a partire da Diario di un dolore di C.S. Lewis. Staccandosi sempre più dal libro, e dall’idea di metterlo in scena, emergono le domande che divengono il centro di un altro, inaspettato, spettacolo. Mentre il mondo ci invita a catturare e narrare momenti di felicità, scopriamo che abbiamo più che mai voglia di parlare di dolore. Allontanando ogni rischio di retorica sul tema, la chiave che Astrid e Francesco scelgono è quella di una delicata ironia.
Venerdì 15 marzo ore 19 – FRANCESCO ALBERICI è ospite del Sofà di Agorà / Altre Velocità in via Polese 40 – Bologna