Un essere per metà scimmia e per metà uomo appare sul palcoscenico. È un vero fenomeno: un animale che parla, canta e balla. Un buffone, un mostro comico. È nato dalle ferite dell’anima di Franz Kafka, nel 1917, mentre i nazionalismi facevano tremare le vene dell’Europa. Rivive oggi, dopo cent’anni, in una nuova riscrittura di Giuliana Musso, con una più forte consapevolezza politica ed esistenziale. Scimmia libera, unica sopravvissuta di una battuta di caccia, catturata, ingabbiata e torturata, non può fuggire e per sopravvivere alla violenza sceglie l’adattamento: imita gli umani che l’hanno catturata, impara ad agire e a ragionare come loro. La scimmia dunque deve dimenticare la vita nella foresta, rinunciare a se stessa, ignorare la chimica del proprio corpo e così imparare. Imparare il nostro linguaggio.
Impara ad ignorare l’esperienza, a pensare senza sentire.
La Scimmia è il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di se stessi e del proprio sentire nel corpo. Si tratta di una rinuncia drammatica: senza quella voce interiore, integra e autentica, come si può esprimere l’intelligenza empatica così indispensabile alla sopravvivenza del
vivente?

IPERTALK-SHOW per Agorà
Sotterraneo incontra Menoventi, Fanny & Alexander e Kepler-452
Sabato 30 settembre ore 21
Teatro Biagi D’Antona
Via G. La Pira, 54
Castel Maggiore (BO)